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Pratica ISPESL per impianto a irraggiamento

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Pratica ISPESL per impianto a irraggiamento

Domanda

Stiamo installando un IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A IRRAGGIAMENTO in una Chiesa; tale impianto è alimentato a gas metano e ha una potenza massima di 110KW/h, distribuita tra varie stufe di TIPO A, quindi nell’impianto non vi è circolazione d’acqua e non è sottoposto a pressione. Per questo impianto è stata già presentata la DIA con relativa progettazione; vi chiediamo se per questa tipologia di impianto vi è l’obbligo di inviare richiesta di autorizzazione ai Vigili del Fuoco, all’ISPESL o a qualunque altro ente di cui necessita autorizzazione?; è altresi giusto da parte dell’installatore rilasciare Certificazione di Conformità?

Risposta

Il D.M.01/12/1975 prevede tutta una serie di adempimenti, tra cui le pratiche ISPESL per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione. Gli impianti di irraggiamento funzionano con circuito a vapore sottovuoto e dal punto di vista normativo sono esenti da denuncie e verifiche da parte dell’ I.S.P.E.S.L. in base all’Art. 4, comma 11, del R.D. 12 maggio 1927, n. 826, come modificato dall’Art. unico del DPR 13 febbraio 1981, n. 341.

Non sono quindi richieste la denuncia di messa in servizio all’ I.S.P.E.S.L. e le visite periodiche da parte dell’A.S.L. competenti per territorio (art.19). I produttori sono comunque sottoposti a collaudo interno e sono dotati di adeguati dispositivi di controllo e sicurezza. Per quanto riguarda le pratiche Vigili del Fuoco non sono richieste in quanto l’impianto non supera i 116 Kw. L’installatore dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità del lavoro eseguito richiamando il numero del Progetto esistente.

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