La cappa aspirante solitamente è l’ultimo elettrodomestico che si sceglie quando si acquista una cucina. Bisognerebbe invece riservarle maggiore attenzione anche perché un montaggio scorretto dell’apparecchio potrebbe disturbare il corretto funzionamento di eventuali caldaie o scaldabagni a tiraggio naturale, richiamando nell’ambiente prodotti di combustione di questi ultimi, con rischi concreti per l’utente.
Secondo la norma UNI CIG se esiste in cucina una canna fumaria è obbligatorio installare una cappa, aspirante o statica. Se invece la canna fumaria non c’è si può installare un aspiratore da muro o a vetro al quale abbinare una cappa filtrante sopra il piano cottura.
La normativa parla di obbligatorietà per quanto riguarda i piani cottura a gas e non i piani cottura ad induzione. Tuttavia l’installazione di una cappa aspirante è fortemente consigliata anche in questo caso. Infatti la caratteristica principale dell’induzione è che il calore per la cottura non viene prodotto sotto il piano di appoggio in vetroceramica, ma direttamente sul fondo della pentola, si trasmette in modo immediato ai cibi da cuocere e la superficie in vetroceramica si scalda solo indirettamente. Questo comporta però una rilevante produzione di vapore, il quale stenta a salire verso la cappa e condensa come acqua sulle superfici (schienali, pareti, pensili e sulla stessa cappa). Questo è dovuto all’assenza della fiamma e/o calore che, nelle cotture tradizionali, oltre a scaldare nella prima fase le superfici poste sopra il piano cottura (cappa, schienali), impedendo così che il vapore condensi sulle superfici fredde, genera una corrente ascensionale calda, che aiuta il vapore a rimanere tale ed a essere aspirato dalla cappa.
Il montaggio fai da te è naturalmente vietato. La norma UNI 7129, che tratta i parametri per la corretta realizzazione di camini e condotti per lo scarico dei vapori della cappe da cucina, prevede che vengano utilizzati solo materiali certificati CE. Sono consentiti condotti in materiale plastico, conformi alla UNI EN 14471 e condotti metallici conformi a UNI EN 1856· 1 o UNI EN 1856·2. In ogni caso i materiali devono possedere i requisiti di resistenza all’umidità (W) e classe di temperatura non minore di T80. La classe di pressione di esercizio deve essere N1 (40 Pa) per condotti in pressione negativa e P1 (200 Pa) per condotti in pressione positiva.
Non sono più ammessi, dall’entrata in vigore della norma UNI 7129 2015 nella sua revisione del 2008:
- Tubazioni in PVC;
- Tubazioni in lamiera zincata spiralata;
- Tubazioni in acciaio inox AISI 304.
È indispensabile utilizzare cappe aspiranti di portata e dimensioni adeguate al piano cottura e con profondità maggiore dei pensili, quindi non di profondità ridotta. Sempre la norma UNI 7129 parte 2 prescrive che la portata oraria di ricambio di aria della cappa aspirante elettrica o dell’elettroventilatore deve essere almeno pari a 2 m3/h per ogni kW riferito alla portata termica nominale massima
complessiva degli apparecchi di cottura compresi nel locale dì installazione.
La larghezza della cappa non deve essere inferiore alla larghezza del piano di cottura, per evitare che i vapori sfuggano all’aspirazione. In ogni caso, oltre ai modelli di cappa più diffusi, larghi 60 cm, vi sono anche modelli larghi 90 o 120 cm per i piani di cottura più grandi e consigliabili anche per piani di cottura più piccoli qualora lo spazio non manchi.
Per utilizzare la cappa in maniera funzionale, le misure da tenere a mente per l’installazione sono due: 65-90 cm. La prima riguarda l’altezza minima cui va installata rispetto al piano, soprattutto nel caso di piano a gas, friggitrice o griglia elettrica; la seconda è la distanza massima, di 90 cm appunto, consigliata per un funzionamento ottimale, evitando che i fumi di cottura si disperdano nell’ambiente vanificando la funzione della cappa aspirante.
Cappe aspiranti
Sono cappe capaci di aspirare l’aria attraverso un ventilatore elettrico posizionato sopra il piano cottura. In seguito, l’aria passa attraverso in sistema di filtri che la purifica e, infine, viene convogliata verso il tubo che la porta all’esterno. Se però oltre al piano cottura nel locale vi sono presenti altri apparecchia a gas, come caldaie e scaldabagni, l’installazione di questo tipo di cappa o di un aspiratore può disturbare il corretto funzionamento o richiamare in ambiente in prodotti della combustione con conseguenti possibili rischi per l’utente.
Sono cappe collegata mediante un canale di esalazione ad un camino o canna collettiva di esalazione direttamente all’esterno.
Rumorosità della cappa
Occhio anche alla rumorosità della cappa, che dipende dal passaggio dell’aria attraverso i tubi d’aspirazione e che aumenta con l’aumentare della velocità d’aspirazione. A regime massimo, spesso il rumore prodotto è piuttosto forte. In genere, una buona cappa dovrebbe avere un livello di silenziosità compreso tra 50 e 70 decibel. I modelli presenti oggi sul mercato sono molto più silenziosi anche quando l’elettrodomestico funziona alla massima velocità, grazie all’impiego di materiali fonoassorbenti. I più esigenti possono installare modelli realizzati con il motore esterno alla cappa, che quindi può essere installato anche in un ambiente diverso dalla cucina risultando ancora meno rumoroso.