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Superbonus 110, ora solo per imprese certificate SOA: cos’è e cosa cambia

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Soltanto imprese edili certificate con l’attestato Soa potranno realizzare i lavori del Superbonus. A partire dal 1° luglio del 2023, per beneficiare delle agevolazioni per lavori sopra i 516mila euro, bisognerà rivolgersi ad imprese che hanno la certificazione SOA, fino ad oggi necessaria alle aziende per poter partecipare a determinati appalti pubblici

Più nel dettaglio, l’obbligo di richiedere la SOA per i lavori edilizi scatterà dal 1° gennaio 2023, perché da quella data le imprese dovranno dimostrare di aver fatto almeno richiesta agli enti certificatori.

Dal 1° luglio 2023 dovranno invece aver ottenuto la certificazione vera e propria per poter effettuare i lavori sopra l’importo fissato.

Che cos’è la certificazione SOA?

La certificazione SOA è un attestato che comprova la capacità economica e tecnica di un’impresa di qualificarsi per l’esecuzione di determinati lavori – nel caso degli appalti pubblici, è richiesta per quelli di importo maggiore a € 150.000,00 – e conferma che il soggetto certificato è in possesso di tutti i requisiti necessari alla contrattazione pubblica.

Il sito AttestazioneSOA.it specifica che viene emessa da Organismi SOA appositamente autorizzati, al termine di un’approfondita valutazione dei requisiti imposti dalla legge.

Contro le imprese “improvvisate”: una stretta per contrastare le frodi

Secondo quanto riportano varie testate, l’obbligo di avere la certificazione è stato esteso al settore privato dopo le richieste dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, che aveva parlato della presenza di numerose imprese “improvvisate” e prive dei necessari requisiti per portare avanti i lavori incentivati dai bonus edilizi.

Si tratta di un’ulteriore misura a contrasto di possibili usi distorti e speculativi degli incentivi da parte di imprese non attestate e senza alcun indice di affidabilità.

L’obbligo di attestazione SOA è stato accolto in maniera diversa nel settore. Il presidente di ANCE Gabriele Buia ha sottolineato come la qualificazione punta a combattere concretamente l’illegalità e a garantire la sicurezza sul lavoro, anche se essa è in parte vanificata dalla soglia, piuttosto alta, di 516mila euro e dal fatto che verrà applicata concretamente nel 2023, ossia a ridosso del termine – almeno per il momento – per l’utilizzo del Superbonus con l’aliquota del 110%.

Di diverso avviso invece associazioni di settore come Confartigianato e CNA, che vedono la qualificazione come un’ulteriore barriera burocratica, che escluderà almeno l’80% delle piccole e medie imprese dal mercato della riqualificazione edilizia. Secondo Confartigianato e Cna, con questo intervento, “il Parlamento si assume la grave responsabilità di escludere circa l’80% di micro e piccole imprese dal mercato della riqualificazione edilizia introducendo nuove e incomprensibili barriere burocratiche”. A detta loro, “anche nel pubblico le SOA non hanno dimostrato particolare efficacia e non hanno alcuna utilità nel contrasto delle frodi”. La modifica, quindi, avrà come uniche conseguenze “l’ennesimo rallentamento dell’esecuzione dei lavori e l’apertura di un business rilevante per le società che rilasciano attestazioni SOA”  

Sottoscrizione CCNL edilizia per appalti sopra i 70mila euro

È stato approvato inoltre un secondo emendamento che stabilisce un’ulteriore restrizione per garantire un minimo di organizzazione delle imprese edili che svolgono i lavori finanziati con il 110%. Si tratta del vincolo che impone la sottoscrizione del contratto dell’edilizia alle imprese che svolgono lavori di importo superiore a 70mila euro: da un lato l’emendamento chiarisce che il vincolo si applica “alle opere il cui importo risulti complessivamente superiore a 70mila euro”, dall’altra sancisce che l’obbligo di applicazione dei contratti collettivi “è riferito esclusivamente ai soli lavori edili”.

Conclusioni: le nuove condizioni

Riassumendo le nuove condizioni previste con la proroga sono le seguenti:

  • il nuovo regime di qualificazione scatterà dal 1° gennaio 2023, entrando a regime da luglio 2023;
  • l’attestazione varrà solo per lavori di importo superiore a 516mila euro;
  • dal 1° gennaio al 30 giugno 2023 chi vorrà sottoscrivere contratti di appalto o di subappalto dovrà precedentemente firmare un contratto con una Soa per avviare il procedimento di attestazione.

 

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